Testo di Mario Malagamba - musica Luciano Ravasio (1988)

 

Un anno di carretta da tirare

di ferie litigate coi colleghi

di occhi consumati per sognare

su mille patinati depliant:

palmizi, belle donne, motoscafi

mari turchini, gente sorridente,

cene all'aperto, musiche hawaiane,

spiaggioni sconfinati e cieli blu.

 

Ed ora finalmente sono qui

in questo paradiso artificiale

dove è proibito essere normale

dove fa chic brindare con il rhum.

La sera invece è d'obbligo ballare,

magari travestiti da pirati,

magari con le facce pitturate,

mischiati ad altri bamba come te…

 

E mi è venuta voglia di tornare

nella mia vecchia casa di ringhiera:

sogno il mio letto, il fango delle strade,

le gite sul Ticino, il mio Caffè.

E giuro che un altr'anno sto in città

e con la bici vado per viali

e strappo i depliant, straccio gli inganni,

ho voglia di ubriacarmi:

ho voglia di ubriacarmi di metrò….

 

E vola questo aereo nella notte

e lascia indietro i sogni presi a rate

con tutte le illusioni di un’estate

vissuta qualche giorno a cinque stelle.

E resta un nodo di malinconia

un nodo che nessuno scioglie più

ricordi di risate, di allegria

d’un tempo in cui non c’era la tivù!