L’ORA GIUSTA

E più cercavo un modo per dimenticare

più finivo al centro dei ricordi

e nonostante nuovi incontri,

amici e notti in allegria

l’angoscia ritornava

all’alba a farmi compagnia.

 

Amore mio che inverno lungo è stato perderti

sempre lì sospeso all'impossibile

tu prolungavi il vecchio gioco

tra rimorsi e tenerezza

ora è fin troppo chiaro

avevo perso già in partenza.

 

E ho scritto una canzone

per gridarti addio

non la canto da un’eternità

è un file con le emozioni

di una stagione nera

è quel che resta di una storia vera.

 

Amore mio, però che inferno è stato smetterti

eri il pane, un vizio, l’abitudine;

soltanto dopo troppi abbagli

dopo crisi di autostima

ho risalito il fondo

non ero più quello di prima.

 

Addio nelle sue lacrime

il nuovo amore

Perché si va dove ci porta il cuore

tu invece resti solo

cornuto, mazzïato

Mi può capire chi ci è già passato.

 

Riaffiori nel ricordo come una malattia

ma ho poca nostalgia per quella età

e davvero potrei dirti (3volte):“Và a cagà!”